Nelle icone di Cristo appaiono sempre ai lati delle raffigurazioni le scritte che Lo identificano: IC XC (Gesù Cristo).
Secondo i canoni iconografici, un’altra iscrizione è espressa con tre lettere greche nell’aureola crocifera: Colui che è, il Nome con il quale Dio si presenta a Mosè sul monte Sinai.
Le vesti del Salvatore presentano colori di significato simbolico profondo, che esprimono il dogma fondamentale che a causa dell’incarnazione, la Natura Divina, rappresentata dal colore rosso, si è “rivestita” della natura umana, il blu. L’ oro del nimbo è il simbolo della Luce Divina, in cui è immerso il “Cristo-Uomo”.
Mandilyon. Il volto Sacro o Salvatore Acheropita (non dipinto da mano umana)
Il Mandilyon è considerato dalla tradizione ortodossa come il vero ritratto storico e autentico di Cristo, una raffigurazione di cui si hanno cenni fin dal IV secolo. È considerata quindi, in assoluto, la prima icona “forgiata” da Cristo stesso.
Cristo Pantocrator, Signore dell’universo.
Il Pantocrator “Colui che sostiene in sé l’essere” esprime l’epifania del Dio Trascendente che ha avuto fattezze umane. Cristo appare come “Colui che dà vita all’essere”, il Signore della vita, l’Onnipotente, il Rex Mundi, raffigurato per lo più a mezzo busto, con la mando destra benedicente, mentre alla sinistra regge un libro aperto simbolo della Sua legge.
Cristo il Salvatore
Le rappresentazioni iconografiche più vicine al Mandillon sono le icone in cui appare dominante solo il Volto del Salvatore. Lo sguardo maestoso e profondo di questo Cristo ricorda altri “Pantocrator” sia dell’iconografia bizantina, sia di altre periferiche dell’impero d’oriente.
Deesis
Significa preghiera, supplica. Rappresentazione iconografica che vede Cristo in Trono circondato dalla Vergine e da San Giovanni Battista, da Angeli e da Santi. È la composizione centrale dell’iconostasi nel tempio bizantino.
