Arte increata – L’Arte della Santità
Differenza tra Icona e dipinto
La differenza sostanziale fra Icona e dipinto religioso, consiste nel fatto che l’opera iconografica racchiude una consistenza teologica che il dipinto religioso non possiede, in quanto l’Icona stessa non si limita a dipingere, ma evoca una presenza che la supera.
Per questo motivo, la Chiesa è la custode ultima delle raffigurazioni iconografiche Sacre, ne determina i canoni, guida l’iconografo in ciò che deve rappresentare e, una volta terminata, l’opera viene confermata con la consacrazione e la benedizione, prima ancora di assumere la sua funzione sacramentale in ogni dove.
Nel settimo Concilio, si definì l’Immagine iconografica, come la santificazione dell’uomo, la realtà che si verificò nella Trasfigurazione sul monte Tabor.
Questo aspetto è rimarcato nei testi Sacri, nei quali vi è un parallelismo tra il contenuto dell’Icona e la Trasfigurazione: “Dopo aver rischiarato l’immagine umana immersa nelle tenebre, o Creatore, l’hai mostrata sul Monte Tabor a Pietro e ai figli del tuono… E ora, o Signore amico degli uomini, donaci la tua benedizione e santificaci con lo splendore della tua immagine purissima” (Festa dell’Icona del Volto Santo)
La luce taborica è già la Gloria del mondo futuro, che fin da ora irradia su coloro che, con l’aiuto della Grazia Divina, si pongono a seguito di Cristo, perfezionando sempre più l’Icona che sono chiamati ad essere.
L’arte iconografica è la raffigurazione della persona umana nella sua partecipazione alla vita divina, che la illumina e la trasfigura, che consuma le sue passioni e santifica tutto. Per questo motivo, la sua carne è rappresentata in modo diverso dalla carne corruttibile. L’Icona fissa in modo visibile quest’uomo diventato icona vivente, autentica somiglianza di Dio.
Tutto ciò si contrappone in maniera decisa all’accusa che i moderni pongono nei confronti dell’Icona stessa e cioè di non essere ‘ardente’, espressiva dei sentimenti umani. In realtà, l’Icona, in quanto tale, non elimina tutto ciò che vi è di umano: i volti di Cristo, della Madre di Dio e dei Santi conservano elementi psicologici, caratteristiche fisionomiche e caratteristiche iconografiche che li rendono riconoscibili e che ci parlano del loro cammino umano che hanno vissuto sulla terra.
L’uomo dell’Icona vive la dimensione della Trasfigurazione.