Delle icone
– Se si vuol intuire, capire, amare l’Essenza di un’Icona, bisogna essere un po’ filosofi, un po’ artisti, un po’ mercanti, un po’ folli; bisogna uscire dal feudo della cultura ed avvicinarsi al sentire comune.
– Oltre l’icona c’è uno spazio ribollente di energia ultraterrena di cui tutti noi ne siamo parte, in cui ognuno di noi si sente partecipe di grandi devozioni.
– Quando i fedeli e i devoti sono innanzi ad una Sacra Icona si fanno il segno della croce, pregano, piangono e si commuovono, convinti di appropriarsi di un po’ di santità e di protezione.
– Le Sacre Icone sono come note allineate in uno spartito musicale; richiamano l’armonia del Mondo Divino e risvegliano quella spiritualità sopita, ma mai spenta, vibrandone le corde in un crescendo sino ai confini dell’Eternità.
– Con una Sacra Icona si può parlare, piangere, gioire, urlare, ridere, impetrare, cantare ed…ascoltare il Silenzio di Dio.
– La storia di una Santa Icona è un insieme di sensazioni vissute da migliaia di devoti e fedeli che l’hanno pregata, osannata, pianta, cantata e che hanno richiesto infinite grazie…e la storia di ogni Icona è unica, irripetibile, a modo suo, infinita.
– È stupendo come una Sacra Icona abbia la facoltà di far rivivere uno stato d’animo indurito dal tempo ed insensibile a nuove sensazioni, in cui tutti i valori sembrano vaporizzati nel nulla.
– Le Sacre Icone di un tempo devono restare un’isola incontaminata, da esplorare, dove l’Amore ha il dominio sulla ragione e dove l’intensità di un attimo ti appaga più di un’esperienza vissuta.
– Forse, e forse non per caso, l’Icona, immagine di un Dio ritrovato o di una Madre di Dio mai taciuta, uscita dall’ambito puramente ecclesiale, forse è uscita solo per chiamarci, per riportare l’uomo smarrito sulla strada del Tempio…e la sua Bellezza contribuirà, con il suo diffondersi e con la sua conoscenza, a salvare il mondo.
– Mi piacerebbe andare oltre l’Icona, aprire quella finestra sul mondo di Dio e correre verso l’Eternità.
(GB)