Classificazione: Icona da collezione
Russia: Scuola di San Pietroburgo
Periodo: Inizio XIX secolo – riza in argento dorato San Pietroburgo
Dimensione: cm 22.8 x 18.5
Descrizione:
“Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte”. (Lc 11,27).
Le prime immagini di Maria che allatta sono di origine copta, perché in Egitto questo tema era già conosciuto nelle immagini della dea Iside che allatta il figlio Horus.
Dal Monastero di San Saba, in Palestina, questo soggetto si diffonde in Italia (Roma, Santa Maria in Trastevere) e, attraverso la Serbia, giunge ai Monasteri dell’Hatos.
Nel VII secolo, durante la lotta iconoclasta, papa Gregorio scrive al suo avversario, l’imperatore Leone III Isaurico: ‘Tra le icone veneratesi trovano anche la rappresentazione della Santa Madre che tiene tra le mani il nostro Signore e Dio e lo nutre con il suo latte’. Rare sono però le icone con Maria che allatta il Bambino giunte fino a noi, perché il soggetto contrastava con la solenne ieracità delle icone bizantine.
Più che a Costantinopoli, la Madre di Dio che allatta si diffuse nel XII secolo in Medio Oriente, nei Balcani e in Europa (in particolare in Italia, tema favorito da molti pittori).
Nei secoli XIV e XV in Grecia e in Russia il soggetto si stacca dal naturalismo occidentale, recuperando il suo significato sacro: quel Bambino è Dio che, attraverso il seno della Vergine, comunica con l’umanità.
Una variante tipicamente russa è detta ‘Grembo Beato’, dove la Madre tiene il Bambino con la mano sinistra, come l’icona della Madre di Dio di Barlovsk che si manifestò in modo prodigioso nel 1392.
Riconoscere che Maria è Vera Madre di Dio è cosa facile. “Se il Figlio della Santa Vergine è Dio, scrive Papa Pio XI nell’Enciclica Lux Veritatis, Colei che l’ha Generato merita di essere chiamata Madre di Dio; se la Persona di Gesù Cristo è Una e Divina, tutti, senza dubbio, devono chiamare Maria Madre di Dio e non solamente di Cristo Uomo.
Come le altre donne sono chiamate e sono realmente madri, perché hanno formato nel loro seno la nostra sostanza mortale, e non perché abbiano creata l’Anima umana, così Maria ha acquistato la Maternità Divina per aver Generato l’Unica Persona del Figlio Suo”.
La Maternità Divina Unisce Maria con il Figlio con un Legame più forte di quello delle altre madri con i loro figli.
Queste non operano da sole la generazione e la Santa Vergine invece ha Generato il Figlio, l’Uomo-Dio, con la Sua Stessa Sostanza e Gesù è Premio della Sua Verginità ed Appartiene a Maria per la Generazione e per la Nascita nel Tempo, per l’Allattamento con il quale lo nutrì, per l’Educazione che gli diede, per l’Autorità Materna Esercitata su di Lui.
Vergine, nessuna Vergine ha mai partorito; no, non ha mai partorito e nessun’altra Vergine partorirà dopo te.
Nessuna Vergine è stata Madre di Dio, nessun’altra lo sarà dopo di te, unica Madre di Dio.
Tu sola fra le donna partorirai anche se Vergine; e tu sola fra le donne sarai chiamata Madre di Dio.
“Una sola volta, ora nella pienezza dei tempi” l’unigenito Figlio di Dio e del Padre si incarnerà e mostrerà la meravigliosa incarnazione che viene da te e da te soltanto.
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La Madre di Dio ha il volto assorto mentre allatta il Figlio, stretto fra le sue mani, mentre sul bordo paiono accompagnare questa scena i santi scelti dalla famiglia del committente, disposti due per lato.
L’icona risulta essere di un canone raro e ricercato, sia per la rappresentazione in se stessa, sia per quanto riguarda a Madre di Dio che si presenta con i capelli sciolti che scendono su entrambe le spalle, normalmente racchiusi nel maphorion.
L’icona è completata con una riza in argento dorato della città di San Pietroburgo, città nella quale venivano eseguiti molti piccoli capolavori di arte orafa.
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